25 giugno 2013

Il Torino in rosa retrocede

di Pietro Morano
Quando ero dirigente di una società sportiva dilettantistica, avevamo nella squadra esordienti una promettente calciatrice, che fino all'età di 12 anni aveva giocato con profitto con la squadra maschile. Per regolamento non avrebbe più potuto giocare con i suoi compagni maschi, allora il presidente della società decise di portarla ad un provino al Torino femminile. Naturalmente fu subito tesserata, perché era veramente brava e ne avevano già sentito parlare e l’avevano visionata più di una volta. A Torino non erano ancora molte le ragazze che praticavano il calcio ma, nel mio girovagare di dirigente accompagnatore, sempre più spesso mi capitava di assistere ad incontri tra squadre femminili e quindi fu mandata in una di queste squadre a farsi le ossa.
L’incontro tra il mio presidente e Cosimo Bersano fu cordiale, firmarono un accordo che prevedeva, tra le altre cose, la disputa di una partita amichevole tra il Toro e un’altra squadra femminile sul nostro campo. Ma la clausola più importante era che se la calciatrice avrebbe esordito in Serie A, il Torino avrebbe dovuto versare alla mia società il premio di preparazione, come prescrive il regolamento della FIGC. Non passò molto tempo che avvenne l’esordio in serie A. Ora dovete sapere che la serie A femminile ha la stesse regole e parametri della Serie A maschile. In pratica Bersano per rispettare i patti avrebbe dovuto regalare alla mia società tutta la squadra con attrezzature comprese.
La morale di questo racconto sta proprio in questa contraddizione del calcio femminile: spese da serie A maschile con un palcoscenico da società dilettantistica e potete immaginare le difficoltà di queste squadre.
Poi quando la crisi, gli sponsor e le Istituzioni pubbliche che non mantengono gli impegni, come accusano sottovoce i dirigenti (leggi comunicato stampa) del Torino, sono stati costretti a far giocare la squadra primavera fresca detentrice del titolo italiano. Il risultato è stata la retrocessione, nonostante il grande impegno delle giovani calciatrici. Era da 28 anni che stabilmente calcava i palcoscenici della massima serie; il Toro femminile nasce a Venaria Reale, provincia di Torino, nel 1981 e dopo pochi anni diventa una delle società più importanti del calcio italiano ed europeo. Nelle sue fila hanno militato giocatrici che hanno fatto la storia del calcio femminile italiano.
Ora non possiamo che augurare a questa storica e gloriosa squadra un pronto ritorno in serie A.

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